A prima vista, questo titolo sembra ambizioso: potrebbe essere che Francesco sia alla ricerca di una terza via tra capitalismo e socialismo?
Cosa ha da dire di nuovo la Chiesa, il magistero e la Dottrina sociale della Chiesa sulla politica in un documento il cui titolo include l’ideale della fraternità?
Pio XI nel 19271, e dopo di lui diversi papi, e anche Francesco in FT 180 hanno già affermato che la politica è un’alta forma di carità perché dà la possibilità di fare il bene in modo durevole e collettivo. Permette alle strutture di uno stato o di una società di basarsi su valori profondamente umani e cristiani e di costruire processi che favoriscono il bene comune.
Trovandomi nella comunità di Granada, in Spagna, a lavorare, insieme a un gruppo di volontari, nel servizio di accompagnamento di alcuni immigrati, mi chiedo se esiste un esempio di questa “Politica migliore”. La politica si occupa di questo processo migratorio, dell’integrazione di persone provenienti da culture diverse in una società multiculturale?
L’Europa, attraverso la politica, è stata trasformata in una fortezza impenetrabile dove Frontex è incaricata di impedire l’arrivo di persone. Questa non è la “migliore politica”, questa è una politica in cui i cristiani e le persone che hanno valori umani sono stati lasciati in disparte, lasciati come spettatori. Questa politica promuove una narrazione dell’eccezione basata sulla paura e la sicurezza, perdendo l’opportunità di normalizzare un fenomeno inevitabile e necessario.2
Per questo, quasi leggendo questo capitolo al contrario, vedo molto importante l’appello di Bergoglio a ritornare all’impegno con la politica, a mettere da parte “un desolato scetticismo incapace di appellarsi a un progetto comune” (FT 197).
È importante che le persone e i cristiani sul terreno, alla base, parlino, si organizzino, non restino apatici; che lancino proposte e si impegnino in prima persona per questo servizio alla società e, se vogliamo, per la costruzione del Regno di Dio.
Per fare un esempio, posso dire che in Spagna, grazie alla pressione della società civile organizzata, nell’ottobre 2021 è stato approvato un decreto legge3 che modifica il regolamento sugli stranieri per facilitare l’ottenimento di permessi di soggiorno e di lavoro per i minori e i giovani immigrati stranieri. Praticamente concede l’autorizzazione di lavoro e di soggiorno per due anni ai giovani che sono arrivati nel paese come minori. Questo decreto semplifica la burocrazia e facilita l’accesso al lavoro dei minori immigrati e la loro inclusione sociale.
Posso anche menzionare l’Iniziativa Legislativa Popolare (ILP) per la Regolarizzazione Straordinaria dei Migranti presenti nel territorio spagnolo. REDES, che rappresenta un gruppo di organizzazioni cattoliche, ha aderito al gruppo promotore di questa iniziativa4, che è in fase di raccolta delle 500.000 firme necessarie per essere ammessa e presentata al Parlamento.
Ci sono molti altri concetti e riflessioni interessanti in questo capitolo, come la denuncia del traffico di esseri umani e del lavoro schiavo, che attendono risposte politiche per la loro eliminazione.
La speranza è che continueremo ad essere coinvolti in questi processi politici.
1 http://www.francescoocchetta.it/wordpress/?p=62654; Pío XI, Discurso a la Federación Universitaria Católica Italiana (18 diciembre 1927): L’Osservatore Romano (23 diciembre 1927), 3.
2 https://porcausa.org/articulo/balance-de-un-ano-del-pacto-de-migracion-y-asilo-de-la-union-europea/; https://porcausa.org/proyecto/investigaciones-porcausa/
3 https://www.eldiario.es/desalambre/gobierno-aprobara-martes-reforma-reglamento-facilitara-papeles-miles-menores-jovenes-migrantes_1_8409112.html
4 https://www.redes-ongd.org/por-la-regularizacion-extraordinaria-de-personas-migrantes/