Conversione ecologica

Un giorno nostra figlia maggiore ci disse che voleva essere vegetariana, dopo aver visto il documentario Cowspiracy, che gli aveva causato un forte impatto. Subito non reagimmo, ma ci accorgemmo che l’argomento era molto importante per lei e così cercammo di approfondirlo. Scoprimmo che sarebbe bastato diminuire il consumo di carne a 60-70 grammi al giorno per generare un’incidenza positiva nella emissione di CO2 nell’atmosfera. Per questo decidemmo insieme che a cena avremmo mangiato solo verdure, legumi e frutta.

Questa scelta oltre a favorire il risparmio, ci aiutò ad assumere stili di alimentazione più salutari e far crescere in noi una nuova sensibilità in rapporto alle questioni ambientali.

Fu l’esperienza di Greta Thumberg, che da sola converti la sua famiglia ad una conversione ecologica e, cominciando a digiunare dinanzi al parlamento svedese, ha coinvolto, gradualmente, centinaia di migliaia di giovani e adolescenti, in ogni parte del mondo, attraverso l’iniziativa del “Fridays for future”.

Indipendentemente da quanto ciascuno di noi possa pensare, l’effetto del lavoro di Greta è innegabile e opportuno e può motivare per il ministero sociale nella nostra evangelizzazione; coscienti che i giovani non sono solamente il nostro futuro, ma una forza che può cambiare il nostro presente (Miguel Oliveira Panao in “Alèm-mar”, rivista missionaria portoghese, dicembre 2019).

Per la riflessione personale e comunitaria:

  • Cosa pensi di questo movimento giovanile che scende in strada per chiedere alla politica leggi adeguate alla salvaguardia del creato e alla società civile modi di vita ecologici? Perché?
  • Qual è l’aspetto che ti provoca e ti motiva a fare delle scelte di vita, rispettose della natura, delle relazioni interpersonali e delle differenze culturali, sociali e religiose?
  • Qual è il messaggio che l’impegno per la salvaguardia del creato rivolge alla nostra comunità?

APPROFONDIMENTO

Il cambiamento climatico è l’effetto visibile e tangibile sotto gli occhi di tutti, sia al Nord che al Sud del nostro pianeta. L’emissione di anidride carbonica, per l’uso indiscriminato di materie prime fossili, producono il cosiddetto “effetto serra”, con conseguenze disastrose per l’ambiente e la vita umana: aumento della temperatura, scioglimento dei ghiacciai, uragani e tifoni, distruzione delle foreste, siccità e desertificazione dei territori, distruzione della biodiversità (gli esperti ci dicono che ogni anno sul nostro pianeta vengono distrutte fino a 50 specie viventi); la minaccia costante alla sopravvivenza di milioni di persone, costrette ad emigrare e allo sconvolgimento della stessa madre terra e di tutte le specie del mondo animale, vegetale e minerale.

Nel Concilio Vaticano II, la Chiesa aveva sottolineato che “l’attività umana individuale e collettiva, ossia quell’ingente sforzo con il quale gli uomini nel corso dei secoli cercano di migliorare le proprie condizioni di vita, considerato in sé stesso, corrisponde al progetto di Dio” (Gaudium et Spes, n 34, 1966). Ma aveva anche detto che: “quanto più cresce la potenza degli uomini, tanto più largamente si estende la responsabilità sia degli individui che delle comunità” (GS, n 34).

Nel discorso che Giovanni Paolo II rivolse agli scienziati e rappresentanti delle Università della Nazioni Unite (Hiroshima, 25 febbraio 1981) sollevò il concetto di “retta applicazione” della scienza e della tecnica, perché – afferma il Papa- “sappiamo che questo potenziale non è neutro: esso può essere usato sia per il progresso dell’uomo, sia per la sua degradazione”; per questa ragione, alcuni anni dopo (Melbourne, omelia al Victoriam Racing Club, 28 novembre 1986) il Papa invitò gli scienziati ad “utilizzare lo loro ricerca e la loro capacità tecnica per il servizio dell’umanità”. L’uomo infatti non può né deve dimenticare che la capacità di trasformare e in un certo senso di creare il mondo con il proprio lavoro, deve svolgersi sempre sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dio, né deve disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola alla sua volontà, come se essa non avesse una propria forma e una destinazione anteriore, datole da Dio, che l’uomo può sicuramente sviluppare, ma non deve tradire (concetti molto ribaditi nella Enciclica Centesimus annus nn 34. 37; 1991).

L’uomo però, in questo sistema di economia di mercato e di finanziarizzazione dell’economia, più che guardiano e collaboratore di Dio, è diventato tiranno e predatore dei beni che appartengono a tutta l’umanità. Il saccheggio delle risorse naturali e la distruzione degli ecosistemi hanno generato povertà e esclusione di milioni di esseri umani, mettendo in evidenza l’intrinseca relazione tra la natura e l’uomo, l’ambiente e il sociale. Tutto è interconnesso, afferma papa Francesco nella Enciclica Laudato si’; per questo diventa sempre più necessario e urgente il cambiamento di questo sistema iniquo, che genera la cultura dello scarto e la distruzione della casa comune.

L’ecologia integrale, come la propone il Papa, diventa per la missione dei discepoli di Gesù il nuovo paradigma di riferimento; difendere l’ambiente per salvare l’umanità, promuovendo una conversione ecologica (Laudato si’ 216-221).

Il sinodo dell’Amazzonia (Roma 6-27 ottobre 2019) insieme a due altri avvenimenti promossi da Papa Francesco nel 2020 fanno seguito al magistero papale e propongono una conversione integrale, pastorale, ecclesiale, ecologica, sinodale, economica e educazionale. Il primo evento sarà ad Assisi nel mese di marzo: “The economy of Francis” alla ricerca di un sistema economico alternativo al sistema neo-liberale; l’altro a Roma nel mese di maggio: “The global compact on education” alla ricerca di basi comuni con altri leaders religiosi e operatori nel mondo universitario, della cultura e della comunicazione per una educazione che porti alla convivenza pacifica e solidale tra i popoli. Un programma impegnativo che sfida la nostra presenza missionaria nei vari continenti e che ci motiva ad essere veri discepoli missionari comboniani, vivendo la gioia del Vangelo nel mondo di oggi, attraverso il ministero sociale, così come ci è stato proposto nel capitolo generale del 2015.

Per approfondire ulteriormente:

Gesualdi, F. (2009) L’altra via, Terre di Mezzo.

Costa, G. – Foglizzo, P. (2019) Peccato ecologico, un appello alla responsabilità, in Aggiornamenti sociali, n.12, pp. 797-804.

Centro Nuovo Modello di Sviluppo. (2016) Impronta maldistribuita.

Francesco (2015) Laudato si’.

PREGHIERA PERSONALE

Salmo 104

1 Anima mia, benedici il SIGNORE! SIGNORE, mio Dio, tu sei veramente grande; sei vestito di splendore e di maestà.

2 Egli si avvolge di luce come d’una veste; stende i cieli come una tenda;

3 egli costruisce le sue alte stanze sulle acque; fa delle nuvole il suo carro, avanza sulle ali del vento;

4 fa dei venti i suoi messaggeri, delle fiamme di fuoco i suoi ministri.

5 Egli ha fondato la terra sulle sue basi: essa non vacillerà mai.

6 Tu l’avevi coperta dell’oceano come d’una veste, acque si erano fermate sui monti.

7 Alla tua minaccia esse si ritirarono, al fragore del tuo tuono fuggirono spaventate,

8 scavalcarono i monti, discesero per le vallate fino al luogo che tu avevi fissato per loro.

9 Tu hai posto alle acque un limite che non oltrepasseranno; esse non torneranno a coprire la terra.

10 Egli fa scaturire fonti nelle valli ed esse scorrono tra le montagne;

11 abbeverano tutte le bestie della campagna, gli asini selvatici vi si dissetano.

12 Vicino a loro si posano gli uccelli del cielo; tra le fronde fanno udir la loro voce.

13 Egli annaffia i monti dall’alto delle sue stanze; la terra è saziata con il frutto delle tue opere.

14 Egli fa germogliare l’erba per il bestiame, le piante per il servizio dell’uomo; fa uscire dalla terra il nutrimento:

15 il vino che rallegra il cuore dell’uomo, l’olio che gli fa risplendere il volto e il pane che sostenta il cuore dei mortali.

16 Si saziano gli alberi del SIGNORE, i cedri del Libano che egli ha piantati.

17 Gli uccelli vi fanno i loro nidi; la cicogna fa dei cipressi la sua dimora;

18 le alte montagne sono per i camosci, le rocce sono rifugio per gli iraci.

19 Egli ha fatto la luna per stabilire le stagioni; il sole conosce l’ora del suo tramonto.

20 Tu mandi le tenebre e si fa notte; in essa si muovono tutte le bestie della foresta.

21 I leoncelli ruggiscono in cerca di preda e chiedono a Dio il loro cibo.

22 Sorge il sole ed essi rientrano, si accovacciano nelle loro tane.

23 L’uomo esce all’opera sua e al suo lavoro fino alla sera.

24 Quanto sono numerose le tue opere, SIGNORE! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze.

25 Ecco il mare, grande e immenso, dove si muovono creature innumerevoli, animali piccoli e grandi.

26 Là viaggiano le navi e là nuota il leviatano che hai creato perché vi si diverta.

27 Tutti quanti sperano in te perché tu dia loro il cibo a suo tempo.

28 Tu lo dai loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano, e sono saziati di beni.

29 Tu nascondi la tua faccia, e sono smarriti; tu ritiri il loro fiato e muoiono, ritornano nella loro polvere.

30 Tu mandi il tuo Spirito e sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra.

31 Duri per sempre la gloria del SIGNORE, gioisca il SIGNORE delle sue opere!

32 Egli guarda la terra ed essa trema; egli tocca i monti ed essi fumano.

33 Canterò al SIGNORE finché avrò vita; salmeggerò al mio Dio finché esisterò.

34 Possa la mia meditazione essergli gradita! Io esulterò nel SIGNORE.

35 Spariscano i peccatori dalla terra e gli empi non siano più!

Anima mia, benedici il SIGNORE. Alleluia.

Spunti per la preghiera personale

La creazione è il primo atto di Amore di Dio, fonte da cui scaturisce l’essere e la sua stessa vita, soprattutto nella creazione dell’uomo e della donna, fatti a Sua immagine (Gn 1, 26-27).

Come per le dieci parole della legge che Dio diede a Mosè sul monte Sinai, dopo l’esodo dalla terra di schiavitù di Egitto; all’inizio della Genesi ci sono le dieci parole che rivelano la bontà e la bellezza dell’azione di Dio nel creato: Gen 1, 3.6.9.11.14.20.24.26.28.29.

Il messaggio biblico della creazione è fondamentalmente positivo, prima che fosse rovinata dal peccato e questo viene ripetuto 7 volte: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono” (Gn 1, 4.10.12.18.21.25.31).

La stessa redenzione compiuta da Gesù è un riportare tutte le realtà della creazione al progetto iniziale, come viene ribadito da Gesù verso coloro che accettavano il ripudio della donna a proposito dell’unione voluta da Dio tra l’uomo e la donna: “al principio non è stato così” (Mt 19,4).

Gesù stesso ci introduce nel progetto di amore del Padre, usando parabole e similitudini, tratte dalla esperienza e dal quotidiano vissuto, mettendo in evidenza la simbiosi tra il divino e l’umano che simbolicamente rivelano l’uno la bellezza e la grazia dell’altro, allo scopo di rendere visibile il mistero della volontà di Dio, quello cioè di “ricapitolare in Cristo tutte le cose celesti e terrestri” (Ef 1, 9-10).

= La spiritualità dell’ecologia integrale richiede uno sguardo contemplativo: riesci a cogliere la presenza e l’amore di Dio nel Creato? In che modo? Che significato ha per te?

= “Tutto è interconnesso”: che esperienza hai di questa verità? Che responsabilità comporta come persona e comunità?

= Quali inviti a prenderti cura della nostra casa comune ti fa lo Spirito?

CONDIVISIONE COMUNITARIA E PISTE D’AZIONE

1. In un clima di preghiera e ascolto reciproco, condividiamo in comunità i frutti della preghiera personale.

2. Riflettiamo assieme:

= Che cosa emerge dalle nostre condivisioni?

= Quali inviti lo Spirito sta facendo a noi come comunità?

= Come possiamo rispondere, concretamente e realisticamente, a questi inviti?

= Il nostro impegno, concreto e realistico, è ……

Il cambiamento, come ci suggerisce Papa Francesco, avviene attraverso i piccoli gesti e i piccoli passi, nella vita quotidiana, per esempio dando maggiore attenzione:

  • Al riciclo della carta (LS 22)
  • A non sprecare un bene prezioso come l’acqua (LS 27)
  • A non cucinare in eccesso e non buttare cibo non consumato (LS 50)
  • A non abusare del ricorso ai condizionatori (LS 55)
  • A fare attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti e del riciclo dei prodotti (LS 192)
  • A ridurre l’uso del materiale plastico, piantare alberi, spegnere le luci inutili (LS 211)

Accanto a questi piccoli gesti che possono essere compiuti da ognuno di noi, ci sono altri esempi che hanno una dimensione sociale più ampia, che ci invitano a cooperare e articolarci con altri movimenti ed associazioni, come per esempio il trasporto pubblico, per ridurre il ricorso alle vetture private (LS 153).

SUGGERIMENTI PER LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Un’attenzione tutta speciale va riservata alla celebrazione Eucaristica; innanzitutto alla preparazione dell’ambiente e dell’altare.

Il Canone Terzo del Messale Romano ci aiuta molto a formare le coscienze e alimentare la spiritualità ecologica. Quello che si proclama all’inizio della preghiera Eucaristica, aiuta l’assemblea a comprendere che pronunziando queste parole, non si può rimanere indifferenti dinanzi alla distruzione della biodiversità e alla necessità di uno sguardo integrale, capace di abbracciare allo stesso tempo i popoli della terra e l’insieme dell’universo.

La lode deve essere fatta all’unisono e prendere sempre di più coscienza della connessione che esiste tra tutti gli esseri viventi e inanimati, gli esseri celesti e terrestri.

Padre veramente santo,

a te la lode da ogni creatura.

Per mezzo di Gesù Cristo,

tuo Figlio e nostro Signore,

nella potenza dello Spirito Santo

fai vivere e santifichi l’universo,

e continui a radunare intorno a te un popolo,

che da un confine all’altro della terra

offra al tuo nome il sacrificio perfetto”.

Prendere a cuore le circostanze particolari della vita sociale e civile; non indugiare nell’uso delle messe votive, per esempio, durante i conflitti sociali, le guerre; per la pace, per lo sviluppo dei popoli; per la santificazione del lavoro. Nel tempo della semina. Dopo il raccolto; per l’eliminazione della fame nel mondo; per i migranti, per i prigionieri. In tempo di siccità e carestie. Per chiedere la pioggia. Per chiedere clemenza e il bel tempo. Contro le tempeste i nubifragi. Per una grazia ricevuta. Per la concordia. Per la famiglia. Per coloro che ci affliggono.

La conversione ecologica ci porta a celebrare nel mistero del Cristo la nostra vita, sforzandosi di coniugare la fede e l’azione, la contemplazione e la passione nel rendere visibili i “nuovi cieli e una nuova terra” (Ap 21, 1).

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