Vangelo e politica

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di P. Giuseppe Caramazza MCCJ

Lo scorso 14 marzo, la comunità comboniana di Bari, ha ripreso gli ‘incontri della conoscenza’, un’iniziativa di approfondimento di tematiche sociali che era stata interrotta a causa della pandemia. A questo incontro sono stati invitati due relatori, il Dott. Nicola Colaianni, magistrato di cassazione, e padre Giuseppe Caramazza, missionario comboniano. Qui sotto riproponiamo la riflessione condivisa da padre Giuseppe.

Ho lavorato in Kenya dal 1991 al 2021. Per tre decenni ho camminato con i kenyani in un periodo di grandi trasformazioni sociali. Durante questo tempo, il Kenya è passato dalla dittatura di Daniel Toroitich arap Moi alla democrazia. Incuneato tra paesi di grandi instabilità – Sud Sudan, Uganda, Somalia, Etiopia – il Kenya ha avuto la fortuna di non aver dovuto affrontare guerre sanguinose e distruttive. Ha dalla sua una popolazione mediamente accademicamente ben preparata, e il desiderio di molti di formare un paese unito e sviluppato.

Non mancano i problemi. La povertà è stata ridotta di molto. Eppure, oggi 8 milioni di Kenyani vivono sotto il livello di povertà assoluta. L’insicurezza è calata, ma esistono regioni dove la vita umana non ha un valore molto alto. Nelle grandi aree urbane, coloro che vivono nelle baraccopoli non godono di servizi sociali minimi, di sicurezza, e fanno esperienza di violenza e sopruso ogni giorno.

Il mondo politico è da sempre monopolizzato da persone (o personaggi) che ricercano potere, denaro, controllo …. a scapito del bene comune. Non c’è un vero dibattito politico, piuttosto una continua campagna in vista delle elezioni, con conseguenti promesse, tradimenti, ricatti ….

Da anni, i missionari comboniani hanno cercato di aprire vie di evangelizzazione della politica. In modo concreto, nel 2012, Padre Francesco Pierli ha iniziato un dialogo con alcuni parlamentari cattolici. Questi erano praticanti e animati da un buon senso di servizio al paese. Erano abituati al giudizio negativo sulla politica e sui politici. Allo stesso tempo, erano stanchi di essere trattati come vacche da mungere ogni volta che gli abitanti dei loro seggi avevano bisogno di fondi. Al tempo, P. Pierli era docente presso il Tangaza University College di Nairobi.

Da quell’incontro nacque una collaborazione fruttuosa. I parlamentari si dissero contenti di poter collaborare con una istituzione cattolica che fosse al contempo fonte di nutrimento spirituale e capace di approfondire l’insegnamento sociale della Chiesa. Al contempo, non erano contenti di un approccio stile cappellania, peraltro non contemplata dall’ordinamento parlamentare.

Non desideravano semplicemente che un sacerdote venisse a celebrare la Messa. Volevano un ministero più articolato.

Questo è stato l’inizio di un processo che avrebbe portato alla creazione formale della Catholic Members of Parliament Spiritual Support Initiative (Iniziativa di sostegno dei parlamentari cattolici – CAMPSSI). Un gruppo sostenuto dalla collaborazione con il Tangaza University College, secondo i termini di un memorandum d’intesa firmato tra le due istituzioni.

Io ho iniziato a lavorare con CAMPSSI dal maggio 2013. Anch’io ero un docente di Tangaza.

LE ATTIVITÀ

Le attività di CAMPSSI si sono sviluppate nel tempo. Le più importanti sono state:

  • Spiritualità: i parlamentari che hanno partecipato al programma di CAMPSSI hanno chiesto la presenza di una celebrazione eucaristica settimanale. Agli inizi, la Messa è stata celebrata in un locale non lontano dal parlamento. Con pazienza, i partecipanti sono riusciti ad avere il permesso di utilizzare la cappella all’interno del parlamento. Questa era stata costruita sin da prima dell’indipendenza, ma mai usata per attività religiose. Alle celebrazioni eucaristiche si sono presto aggiunti ritiri spirituali, incontri per le famiglie dei politici, e laboratori per le coppie. I parlamentari kenyani, infatti, vivono in modo vorticoso: durante la settimana a Nairobi, nei fine settimana nelle loro circoscrizioni. Sempre presi da incontri ed eventi, rischiano di non vedere le loro famiglie per mesi, pur vivendo sotto lo stesso tetto. Ecco che offrire un tempo da spendere con le loro famiglie, e specialmente con le loro mogli/mariti, diventa un momento importante per rimettere il rapporto familiare al centro.
  • Scuola di politica: La scuola di politica è stata l’occasione di portare la riflessione scientifica-professionale all’interno della discussione di nuove leggi. Abbiamo messo i politici in contatto con persone competenti che potevano far luce sulla legislazione, sulle realtà sociali, sui punti di vista scientifici e su una moderna metodologia di governo. Diversi parlamentari sono eletti politica senza aver mai studiato le fonti politiche, la governance e altri aspetti della buona pratica politica. Inoltre, nessuno può avere tutte le competenze che occorrerebbero per formulare giudizi assennati su nuove norme. Sospesa durante la pandemia, la Scuola di Politica sta diventando un modo per sostenere i parlamentari aprendo la loro mente e la loro esperienza alle più recenti scoperte e teorie della governance odierna. Le leggi più controverse vengono analizzate da un esperto del campo e i singoli parlamentari possono farsi un’idea più precisa sui cambiamenti che vorrebbero sostenere e se votare o meno una nuova legge.
  • Rapporti con le istituzioni: CAMPSSI è un gruppo riconosciuto del parlamento. Durante la presente legislatura, il gruppo ha visto la sua presenza ed influenza crescere in importanza. Questo è un segno che CAMPSSI è stato in grado di influire positivamente sul lavoro parlamentare in passato. Ci sono stati contatti con la Presidenza del Kenya e con il parlamento dell’Africa Orientale.
  • Presenza sul territorio: ogni mese, i membri visitano una circoscrizione politica del paese guidati dal parlamentare locale. Queste visite sono servite ad animare l’elettorato, ascoltare le loro attese e far vedere che una collaborazione trasversale tra partiti è possibile, e buona per la nazione.
  • Presenza nella Chiesa: CAMPSSI ha mantenuto un regolare dialogo con i vescovi del Kenya. Ci sono state frizioni, specie all’inizio, ma lentamente i due gruppi hanno iniziato a capire le forze e i limiti reciproci e hanno potuto collaborare a vari progetti. Grazie all’Istituto di Trasformazione Sociale, c’è stata una collaborazione con il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace con sede a Roma. Abbiamo incontrato il Cardinale Turkson sia a Nairobi che a Roma. In vista della visita di Papa Francesco in Kenya, il Segretario di Stato – Cardinale Parolin – ha voluto incontrare i membri di CAMPSSI. Il Cardinale ha ascoltato le proposte e le riflessioni dei parlamentari sulla situazione del Kenya. Gran parte della nostra presentazione ha trovato spazio nei messaggi letti dal Papa a Nairobi.

INTESA TRASVERSALE

Uno dei risultati più importanti di questa attività è stato quello di creare un senso di collaborazione basato su scelte etiche condivise. Si è così superata la barriera del partito, per sostenere insieme iniziative meritevoli e importanti per la nazione.

Legge sul matrimonio – nel 2013 il parlamento ha voluto rivedere l’ordinamento che regolava il matrimonio, passare dal vecchio sistema di stampo britannico ad una legge di sapore africano. I politici volevano anche introdurre un’attenzione corretta per tutte le parti sociali (Cristiani, Hindu, Musulmani, culture tradizionali e altri gruppi minoritari). Tutte le chiese, specie quelle evangeliche, insistevano per la scelta monogamica. Dopo aver studiato la legge con esperti legali, CAMPSSI ha sostenuto una presa di posizione inclusiva, sostenendo il diritto alla poligamia, e poliandria, per non escludere nessuno nella società.

Legge sugli interessi bancari – le banche del Kenya hanno da sempre controllato il mondo finanziario imponendo ratei di interesse non lontani dallo strozzinaggio. L’onorevole Jude Njomo scrisse una proposta di legge per porre un tetto agli interessi bancari sui prestiti delle aziende, così da favorire il credito e finanziare la crescita del paese. Il tetto sarebbe stato calcolato al netto dell’inflazione. Così facendo, le banche vedevano ristretti i margini di guadagno sui prestiti e mutui, e la loro reazione non tardò ad arrivare. Le banche hanno tentato in tutti i modi di corrompere l’onorevole Njomo affinché ritirasse la proposta di legge. Questa passò proprio per il lavoro di consapevolizzazione portato avanti dai parlamentari cattolici che lavorarono in maniera trasversale fra tutti i partiti. Il risultato fu un vero cambiamento che portò benefici reali sia agli imprenditori locali che ai consumatori.

Legge sull’aborto – durante una vacanza parlamentare, una senatrice aveva tentato di scavalcare il dibattito parlamentare manipolando un disegno di legge già in discussione. Se si fosse votato il nuovo testo – non discusso in aula – si sarebbe aperta la porta all’introduzione dell’aborto senza averne dibattuto in parlamento. Grazie agli occhi vigili di alcuni parlamentari, e al contatto con i vescovi, CAMPSSI si fece promotore di una lettera dei vescovi non ai parlamentari cattolici, ma bensì a tutti i parlamentari di buona volontà. La grande maggioranza dei politici aderì alla richiesta dei vescovi e rifiutò di votare il nuovo disegno di legge.

Lo stesso accadde in occasione del tentativo delle Nazioni Unite – attraverso l’incontro della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo (ICPD) tenutosi a Nairobi nel novembre 2019 – di imporre nuove norme per regolare le nascite, la sessualità ed altri aspetti della vita familiare in Kenya ed altri paesi africani. Grazie al lavoro sistematico presso i vari ministeri e la presidenza del Kenya, questo piano venne bloccato.

Legge sulla fecondazione assistita – una parlamentare condivise in aula il suo desiderio di diventare madre, e la difficoltà di riuscirci per vie naturali. Chiese ai colleghi di sostenerla nel suo disegno di legge per legalizzare la fecondazione assistita. Molti parlamentari, sullo slancio emotivo dovuto alla condivisione appassionata della parlamentare, si dissero pronti ad aiutarla. Dopo una sessione di studio con un biologo, i parlamentari decisero che questa iniziativa non era in linea con la cultura della vita propria dell’Africa, e che sollevava problemi etici che non potevano essere accettati da loro come credenti.

CONTATTI CON ALTRI PAESI AFRICANI

Il lavoro di CAMPSSI non si è fermato al Kenya. Ciò è avvenuto in seguito alla partecipazione all’ICLN, un gruppo internazionale di politici cattolici. Durante l’incontro annuale del 2014, l’assemblea chiese ai rappresentanti kenyani di allargare il loro lavoro ad altri paesi africani e di coinvolgerli in attività simili a quelle di CAMPSSI. Iniziò quindi un periodo di contatti con parlamentari di altri paesi.

Nel 2016, abbiamo condotto un ritiro spirituale e un laboratorio di attività politica con i parlamentari dell’Uganda a Namugongo, centro noto per il martirio dei primi cristiani ugandesi. Da quel ritiro, i parlamentari locali hanno deciso di rilanciare il loro programma pastorale cattolico. Questo ha portato ad una rinnovata presenza all’interno del parlamento, ma anche nei distretti da loro rappresentati.

Abbiamo avuto buoni contatti con parlamentari di Zimbabwe, Zambia, Malawi, Namibia, Sierra Leone, Ghana, Sudafrica e Senegal. Questo ha portato alla fondazione del Capitolo ICLN-Africa. Finora abbiamo organizzato due incontri continentali. Nel 2020, tutte le attività hanno dovuto essere sospese a causa della pandemia di Covid 19. Nel frattempo, in momenti diversi, sia p. Pierli che io abbiamo lasciato il Kenya. CAMPSSI continua le sue attività in sinergia con l’Istituto di Trasformazione Sociale, guidato dai comboniani a Tangaza, e la presenza di un missionario comboniano alle attività.

Con la fine della pandemia, il lavoro con i parlamentari è ripreso, dapprima lentamente e si è fatto più deciso negli ultimi mesi. Ad inizio aprile 2023, una delegazione del Congo ha visitato il parlamento kenyano con l’intenzione di studiare le attività di CAMPSSI e dar vita ad un gruppo simile a Kinshasa. In giugno si terrà un incontro di ICLN Africa a Kampala, Uganda. Questi eventi lasciano ben sperare che CAMPSSI possa continuare e dare un contributo importante alla politica del paese, sostenendo scelte etiche alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa e della fede vissuta dalle comunità di fede locali.

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