La presente opera ha come scopo ultimo, da una parte, quello di operare una decostruzione di narrazioni ancora attuali che presentano l’afroamericano privo di cultura propria, e dall’altra, dare prova della sua ricchezza culturale, esistente tanto nello spazio pubblico come in quello privato, offrendo nuove opportunità di ripensare e re-inventare il proprio rapporto con luoghi e persone presenti sul territorio.

Un testo concepito e realizzato a più mani nell’arco di 2 anni di lavoro didattico intenso, attraverso momenti laboratoriali di tipo investigativo da utilizzare per raccogliere e sistematizzare elementi culturali in settori di periferia urbana, con alta intensità di popolazione afroecuadoriana.

A questa impresa hanno partecipato una quarantina di giovani afroecuadoriani provenienti da diverse parti del Paese, animatori di Centri di Educazione Cimarrona nei loro luoghi di origine e membri attivi della Pastorale Giovanile Afroecuadoriana, e l’Università Politecnica Salesiana; specialmente alcuni docenti della carriera di Antropologia Applicata, che, una volta al mese, si sono riuniti con i giovani per dare continuità al progetto di implementazione culturale.

Partendo, quindi, da un bisogno primordiale di definizione di sé a livello culturale, chiamando in causa l’Antropologia Applicata per una ricerca scientifica dei processi di patrimonializzazione presenti nel tempo e nello spazio, questa iniziativa pastorale ha permesso ai giovani partecipanti di poter riconoscere il loro patrimonio culturale diffuso sul territorio e di crescere nel loro processo di ricostruzione e affermazione identitaria.

Pertanto, la presente opera ha come scopo ultimo, da una parte, quello di operare una decostruzione di narrazioni ancora attuali che presentano l’afroamericano privo di cultura propria, e dall’altra, dare prova della sua ricchezza culturale, esistente tanto nello spazio pubblico come in quello privato, offrendo nuove opportunità di ripensare e re-inventare il proprio rapporto con luoghi e persone presenti sul territorio.

Il testo è suddiviso in tre sezioni:

  • la prima presenta storie di vita di uomini e donne che sono stati significativi nella regione di Sucumbìos, insieme a tanti racconti, poesie, indovinelli e canti inediti tratti dalla tradizione orale;
  • la seconda sezione propone una riflessione teorica sul cimarronaje, concetto storico che rappresenta la coscienza collettiva dei popoli afroamericani e la loro lotta  per il diritto a una vita dignitosa soprattutto a livello culturale e identitario; inoltre, si sofferma a considerare quelli che sono i fondamenti concettuali che ispirano i Centri di Educazione Cimarrona;
  • l’ultima sezione offre 2 contributi metodologici: un’attività di grafoplastica identitaria allo scopo di sviluppare delle capacità espressive di tipo ludico-artistico, a partire dall’esperienza di appartenenza al popolo afroecuadoriano nella città per combattere il razzismo; e una guida da utilizzare con i ragazzi del Centro di Educazione per sviluppare in loro lo spirito esploratore in modo da ricercare aspetti che possano rivitalizzare la cultura, l’identità e la memoria viva del popolo cimarrone.
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